Voci dalla Quarantena. Intervista a Damiano Gelsonimo – Presidente CCIAA Foggia

20 Marzo 2020
Gelsomino-Damiano

di Antonio V. Gelormini

In questi giorni, in queste settimane, si sente la necessità di raccontare da dentro il quotidiano della quarantena, dell’#iorestoacasa e di indagare le speranze, le frustrazioni, le ansie e le gioie di chi da diversi mondi sta vivendo – come tutti – l’effetto Codiv-19 Coronavirus.

Una serie di interviste per il Magazine di Radici Future a persone, a personalità, a singoli cittadini ed a chi rappresenta dei mondi nel sociale, per entrare nelle pieghe del quotidiano “segregato” e per provare a intravedere gli scenari al di là della luce in fondo al tunnel.

  1. Per un attivo e onnipresente come lei, cosa vuol dire #iorestoacasa e come lo sta vivendo?

Vuol dire viverlo come la maggior parte delle persone, con la consapevolezza che è un sacrifico doveroso per fermare questa epidemia. E’ chiaro che pesa, ma solo facendo così potremo superare il prima possibile questa fase di emergenza.


 2- I dati sono apocalittici e il fatto che alla fine saranno globali non rasserena affatto: i più deboli avranno sempre più difficoltà ad affrontare qualsiasi china. Per la Puglia si parla di una perdita di fatturato dai 6 ai 13,3 miliardi di €

La crisi avrà effetti lunghi e si farà sentire a livello globale, ma sembra che finalmente, dopo alcuni tentennamenti, tutti i governi e le istituzioni finanziarie del mondo occidentale sono diventati consapevoli che ci sarà bisogno di misure straordinarie. Questa epidemia non è un problema solo italiano. Noi come sistema d’impresa dovremo farci trovare pronti, credendo nelle nostre aziende e continuando ad assicurare lavoro e benessere sul territorio


 3- E’ evidente che una delle chiavi-modello ad essere rivalutate è proprio la forma di impresa attenta al sociale e alle specifiche esigenze delle persone. Cosa vi apprestate a fare, per cogliere al meglio il vento a favore?

La valorizzazione del capitale umano è sempre stata una caratteristica delle aziende della famiglia Gelsomino. Crediamo che per crescere e svilupparsi bisogna saper coniugare le esigenze dell’impresa con quelle delle persone che ci lavorano, in un rapporto leale e propositivo. Un metodo che ho sempre applicato anche nel mio ruolo di rappresentanza tanto in Confcommercio, prima, che in Camera di Commercio, adesso.


 4- Quando se ne uscirà, “Tutto non sarà più come prima”. Lo pensa anche lei? Cosa ci toccherà cambiare?

Non sappiamo ancora quando ne usciremo e come. Certamente toccherà impegnarci ancora più forza, per risollevarci tanto psicologicamente che economicamente. Ma ho buone ragioni per essere ottimista: ci vorrà tempo, ma torneremo alle nostre vite.

Probabilmente saremo più forti, sicuramente più consapevoli che non siamo onnipotenti e che solo insieme, con sinergia, possiamo raggiungere risultati importanti. Dovremo imparare ancora meglio a giocare di squadra. Ora però, nell’interesse collettivo, il nostro gioco di squadra è rimanere a casa.

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