La cooperazione per le vittime del Coronavirus

1 Aprile 2020

Condividiamo con Voi la lettera del Presidente di Legacoop Lombardia, Attilio Dadda, perché riteniamo che in questo momento sia giusto sentirci un solo Paese, un solo Gruppo, un solo Movimento. Crediamo sia giusto unirci,  insieme, nel pensiero di tutte e tutti coloro che stanno affrontando queste giornate difficilissime in prima linea, con coraggio e spirito di sacrificio, sopendo le loro paure di contagio, allontanandosi dai loro cari per preservarli. Stanno facendo tutto questo per tutti noi; per permettere di mantenere l’equilibrio sociale nelle nostre città e sui nostri territori. Lo stanno facendo le cooperatrici e i cooperatori che vivono nei territori più esposti al rischio di contagio. Lo stanno facendo le socie e i soci, le lavoratrici e i lavoratori, delle nostre cooperative impegnate in prima linea nel dare supporto a situazioni di fragilità, non solo fisica, ma anche e soprattutto sociale. A tutti loro deve andare il nostro ringraziamento. Ci stanno insegnando con i fatti che nessuno si salva da solo!

“Care cooperatrici e cari cooperatori,

siamo con voi nell’emergenza e vicini alle comunità, nell’epicentro dell’epidemia, nei settori essenziali e in quelli a rischio.

Siamo sempre stati in prima linea nei servizi di welfare, grande distribuzione, trasporti, logistica e taxi, in streaming con le iniziative culturali, sociali ed educative.

Siamo uniti, impegnati e presenti nel tessuto sociale della Lombardia, dove remiamo tutti in una sola direzione: uscire dalla pandemia e ricominciare.

Vogliamo essere utili nell’emergenza così come nella ricostruzione, ognuno al suo posto come lo siamo stati in queste settimane drammatiche pensando agli altri.

Sono passati quasi quaranta giorni dalla prima quarantena, in questa emergenza abbiamo perso amici, familiari e colleghi. Quando non abbiamo potuto lavorare, abbiamo aiutato i più fragili.

Oggi vogliamo ricordare chi ci ha lasciato, in silenzio, per un minuto, tutti insieme.

Dai cooperatori lombardi un commosso abbraccio anche ai loro familiari e un silenzioso ma imponente grazie ai molti colleghi al lavoro nei servizi essenziali per le nostre comunità, a chi si prende cura di tutti, a chi quotidianamente non solo dice “andrà tutto bene” ma mette tutto se stesso per dare alle parole la forza di diventare realtà, di diventare cooperazione”.

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