“Delitto nella bottega del droghiere” di Dino Cassone
Ilaria Potenza | 30 June 2016

libro-cassone2“Delitto nella bottega del droghiere”, l’ultimo romanzo dello scrittore e giornalista fasanese Dino Cassone pubblicato da Schena Editore, solleva il lembo del tappeto sotto il quale i benpensanti provano a nascondere, insieme alla polvere, gli aneddoti più macabri della comunità. Questo libro, ispirato ad una storia vera ricostruita grazie a pochi ritagli di giornale dell’epoca, è uno di quei volumi che non deve mancare nella propria libreria. La ragione è presto detta. Parlare di cronaca nera abbandonando lo stile asettico giornalistico che la caratterizza potrebbe essere un azzardo: da una parte perché si potrebbe snaturare un genere, dall’altra poiché si rischia di romanzarlo banalmente perdendo il contatto con la realtà dei fatti.

 

Dino Cassone ha scritto un racconto che sta in equilibrio perfetto, da buon divoratore di gialli quale è. E questa non è una nota fuori luogo: prima di riuscire a scrivere un buon prodotto, bisogna essere un “lettore di professione”. Solo così si riesce a conquistare la passione e la fiducia di chi decide di trascorrere del tempo con un libro. “Delitto nella bottega del droghiere” è travolgente, incalzante e capace di solleticare le sinapsi. Un romanzo capace di restituire alla memoria collettiva una storia avvenuta alla fine degli anni ’40 ma, onde evitare antipatici tentativi di spoiler, riportiamo la trama del risvolto di copertina: «1948. È una fredda mattina di ottobre quando la piccola comunità di Fasano viene sconquassata da un episodio che farà più rumore delle bombe lanciate durante la recente guerra. libro-cassone3Il corpo senza vita di Donato Serri, giovane droghiere, viene trovato avvolto in una coperta all’interno della sua stessa bottega. In paese non era mai accaduto un fatto così cruento e spetterà a Candido Maranò, maresciallo della locale stazione dei Carabinieri, risolvere il caso. Le indagini porteranno a svelare i torbidi segreti di una comunità stretta attorno al focolare della solidarietà a tutti i costi. Maranò riuscirà comunque a risolvere il delitto e la pena riservata ai colpevoli sarà davvero esemplare».
Questo romanzo permette di conoscere uno spaccato di vita fasanese inaspettato descritto in perfetto stile “cassoniano” che, con l’utilizzo di espedienti letterari come flashback e flash-forward, incoraggia ad abbandonare i panni di semplice lettore per affiancare Maranò nella risoluzione del caso, attraversando le viuzze della città dove le voci corrono mettendo a tacere lo scandalo. Dino Cassone utilizza tutti quei registri linguistici che possono stare meglio addosso ai suoi personaggi. Ma lo fa a modo suo. Non ha seguito come tanti l’esempio del maestro Andrea Camilleri, adoperando il vernacolo, ma ha scritto dialoghi che ricordano, anche musicalmente, le inflessioni dialettali fasanesi, ricorrendo anche alla messa in italiano di alcuni termini della tradizione del posto. I protagonisti delle sue pagine sono sagaci e interessanti. Un libro brillante, ma con una “controindicazione”: si legge tutto d’un fiato. Assolutamente consigliato.

Tag: Puglia
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