Cooperative di comunità, tutti ne parlano ma la Puglia è l’unica ad avere un regolamento
Pasquale Ferrante | 5 October 2017

Nella nostra amata Puglia con l’approvazione all’unanimità del Regolamento attuativo, approvato ieri, 4 ottobre, è stata resa pienamente operativa la disciplina delle Cooperative di Comunità. Questo accadimento istituzionale deve renderci orgogliosi di essere pugliesi e di appartenere a questa terra. Almeno per questa volta. Ma ne vale la pena per i motivi di seguito descritti. Pro domo mea, ricordo che la Cooperativa di Comunità è una particolare forma di società cooperativa con la quale un numero qualificato di cittadini si auto-organizza per soddisfare bisogni comuni attraverso la realizzazione di scambi mutualistici che valorizzano le locali vocazioni umane, culturali e ambientali.
Detto questo passo ai tre principali motivi che ritengo ci debbano rendere orgogliosi di essere pugliesi. Riscrivo: almeno oggi. Innanzitutto bisogna ricordare che la Puglia è stata la prima regione a normare la Cooperativa di Comunità. Sulla sua scia altre regioni italiane hanno approvato una disciplina specifica molte volte inserita nel più ampio dispositivo regionale sulla cooperazione. In tutti i casi però la norma si limita a disciplinare lo scopo perseguito e non scende nel dettaglio delle tipicità che permettono di attribuire la qualifica “di comunità” ad una società cooperativa. La Puglia lo ha fatto stabilendo, tra le altre cose, che la cooperativa diventa di comunità laddove associa un numero qualificato di persone residenti in quel luogo. Significa che la cooperativa diventa uno strumento appartenente in modo indistinto ad un insieme di persone in grado di esprimere un interesse che assume valenza generale nell’ambito della comunità. Questo aspetto è fondamentale perché rende la cooperativa di comunità un contenitore innovativo in cui sperimentare e attuare forme di partecipazione attiva e consapevole da parte delle persone che permette di rinsaldare il patto e le relazioni sociali. Il numero minimo di soci fa in modo che si renda necessario perseguire un percorso di progettazione comune, in cui le diverse visioni individuali devono sforzarsi di coagularsi in una sintesi condivisa. Ecco che la cooperativa di comunità nell’accezione pugliese diviene vero strumento di partecipazione consapevole che sostituisce la partecipazione emotiva condita di occasionalità e individualità.
Rebus sic stantibus, non vi è dubbio che la Puglia ha voglia di sperimentare concretamente nuovi paradigmi partecipativi con convinzione e senza alcun distinguo. E qui vengo al secondo motivo d’orgoglio. Sia la legge che il regolamento sono stati votati all’unanimità in seno alle Istituzioni regionali e, udite, udite, in due legislazioni differenti. Questo significa che tutte le forze politiche pugliesi sono state convergenti nel definire uno strumento che lancia la sfida della partecipazione dei cittadini nel definire modi e tempi dell’organizzazione della propria comunità, collaborando con le Istituzioni, superando lo stereotipo della delega passiva conferita agli amministratori pubblici tramite il voto. E’ una sfida affascinante ma anche una grande opportunità che tutte le forze politiche con il loro voto favorevole hanno scelto di affidare ai cittadini pugliesi ai quali, va ricordato, la cooperativa di comunità restituisce la vocazione partecipativa riscontrata nelle numerose iniziative sorte spontaneamente lungo tutta la nostra regione.
Un ultimo motivo di orgoglio mi permetto di riservarmelo in quanto dirigente del movimento cooperativo. L’unanimità del voto significa che, al di là di ogni polemica, tutte le forze politiche riconoscono la forza aggregatrice della cooperazione quale forma di impresa solidale e democratica, aperta e intergenerazionale, strumento di riscatto sociale e di economia equa e sostenibile. In quanto tale la cooperazione va difesa da utilizzi elusivi e distorti. Da cooperatore pugliese da oggi ho un ulteriore motivo che mi spinge ad impegnarmi ancora più a fondo nel contrastare la cooperazione spuria. E in conclusione posso affermare che oggi sono veramente orgoglioso di scrivere #weareinpuglia.

 

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