Lo slittamento delle graduatorie Ata doveva essere evitato
Redazione | 8 January 2018

Slittamento delle graduatorie triennali per i candidati di terza fascia alle supplenza del personale Ata (leggi qui): l’intervento di Roberto Calienno, segretario Cisl Scuola Puglia

Ancora una volta ritardi non più accettabili. Una procedura pensata per un milione di aspiranti ha invece registrato due milioni di domande. Il dato è sconcertante. Sembra di essere sul palcoscenico del teatro dell’assurdo. La normativa vigente consente di nominare supplenti per i profili Ata solo per assenze superiori ai 30 giorni (legge di stabilità 2018). Gli aspiranti sono 2 milioni e più e  per questi i tempi della speranza si allungano di un altro anno ed il tempo di attesa della supplenza, in perfetto stile Beckettiano, sarà tempo perso! Le cause sono tante. La piattaforma ministeriale con fatica riesce a gestire contestualmente tante procedure e tante richieste di accesso. Le segreterie lavorano sotto organico e non riescono a smaltire la quantità di domande (tutte da valutare e controllare attentamente a causa di una modulistica eccessivamente complicata e a causa dei troppi codici utilizzati). Tra l’altro il numero di domande è stato così elevato per la grave crisi occupazionale che investe il nostro Paese. Tanti, troppi laureati hanno presentato domanda per supplenze relative al profilo dei collaboratori scolastici. Ed allora non si può non ripensare all’offerta formativa universitaria che, evidentemente, non è il risultato della sinergia con il mondo politico ed economico. Nelle sedi sindacali abbiamo accolto tutti, abbiamo aiutato gli aspiranti nella compilazione dei complicatissimi moduli, abbiamo colto negli sguardi la speranza e la disperazione, sempre colme di dignità e di orgoglio. Abbiamo messo a disposizione modulistica corretta, collegamenti telematici, professionalità e abbiamo donato tanto ma tanto del nostro tempo senza nulla a pretendere se non una piccola quota di adesione al sindacato, sempre regolarmente certificata. Ci siamo stati noi, ma, ancora una volta, non ci sono state linee guida o istruzioni per l’uso semplici, per consentire agli aspiranti di operare autonomamente e, di certo, non poteva essere sufficiente il tempo di apertura al pubblico dell’ufficio relazioni con il pubblico – quando esistente- dei vari provveditorati. Con tutti siamo stati onesti e a tutti abbiamo rappresentato fedelmente la non felice realtà. Certo questo ritardo non fa bene e poteva, doveva essere evitato.

Potrebbe interessarti anche

Che pasticcio ministra Fedeli: illusi quasi 2 milioni di disperati

Commenti