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Ma che bravi i leghisti che reclamano solidarietà all'Europa ma la negano al Sud Italia
Silvano Trevisani | 25 July 2019

Un po' di rabbia dovete consentirla a chi soffre leggendo e ascoltando i commenti di politici e giornalisti che sputano veleno sul Sud. A tutti i simpatizzanti della Lega, cioè di Zaia e Fontana, che ci accusano di volere i loro soldi, che vorrebbero la libertà di spendere, per la sanità, soldi che le altri regioni non possono avere, chiediamo di restituire il fiume di denaro (tolto al Sud) che per decenni è stato canalizzato nelle loro regioni in forma di sussidi alle imprese già dai tempi in cui i governi Craxi e dintorni sostenevano e finanziavano l'economia del Nord con la quasi totalità degli investimenti di settore, e che lucravano i fondi della 181 per la reindustrializzazione delle aree di crisi siderurgica, o quando allargavano al Nord gli effetti degli strumenti per lo sviluppo varati per il Mezzogiorno. Che dire dei governi di tangentopoli che fecero fallire l'Ilva, anche se lo stabilimento di Taranto era da sempre virtuoso, il solo che produceva utili, tant'è vero che fu rilevato dai benefattori nordici, i Riva (che altrimenti se ne sarebbero guardati bene), gravandolo dei debiti di cento aziende che furono travasate nel gruppo per favorire gli industriali incapaci del Nord? E che dire del patto segreto di Genova, quando il governo italiano sottoscrisse l'accordo coi Riva di concentrare a Taranto tutta la produzione a caldo di 10 milioni di tonnellate, visto che a Genova la gente invocava la chiusura dell'area a caldo, concentrando così tutto l'inquinamento a Taranto? A proposito: lo Stato Italiano è stato condannato definitivamente dalla Gran Camera della Corte dei diritti dell'uomo per i soprusi nei confronti dei tarantini per la vicenda Ilva!

Che dire dell'espansione abnorme degli ospedali e dei centri universitari e policlinici che fece ammettere all'allora ministro della Sanità Garavaglia che era necessario un fondo perequativo perché il Sud era stato massacrato a tutto vantaggio del Nord? Compresi i centri d'eccellenza come il San Raffaele che ha potuto indebitarsi per un miliardo di euro senza chiudere, ma il cui personale è composto per un terzo da pugliesi che potrebbero lavorare qui, se si fosse investito nelle nostre regioni? E della salvezza delle tante banche del Nord, a partire dai Monti dei Paschi di Siena? E delle riforme dell'università che danneggiano il Sud e costringono i nostri giovani a emigrare in massa?

Come sono bravi questi leghisti che reclamano i soldi dall'Europa, nell'ambito della solidarietà, e vogliono negarli al Sud.

Io posso dire soltanto che le famiglie della sola provincia di Taranto spendono mezzo miliardo di euro all'anno per sostenere gli studi dei loro figli fuori sede, mantenendo in vita cittadelle del centro-nord che senza i nostri soldi si trasformerebbero in deserti.

Né si può più esecrare il Sud in quanto patria della mafia, perché oggi le organizzazioni mafiose sono molto più presenti nelle loro regioni che nelle nostre. E non si appropriano del nostro denaro anche organizzando Olimpiadi che noi tutti paghiamo, o fiere internazionali come quella inutile di Milano, che sosteniamo tutti con le nostre tasse ma fanno lavorare solo il Nord.

Forse dovremmo essere meschini come loro e invitare la gente a non comprare più i prodotti industriali e alimentari del Nord, che poi non sono migliori di quelli locali!? A non leggere più libri e giornali delle loro case editrici? A smetterla di visitare città obsolete e pletoriche come Venezia e Milano e preferire Puglia e Sicilia, o al limite la Grecia?

Forse non sarebbe neppure così sbagliato, visto che loro di scrupoli non ne hanno. Non si possono accettare lezioni da chi da sempre ha chiesto il sangue del meridionali per disegni politici ed economici che giovavano solo a loro, salvo poi ripudiarli, per condannare le nostre regioni alla povertà. Con questo non voglio assolutamente tessere le lodi della classe politica del Sud: lungi da me. La stessa classe politica che ha fatto leva sulle nostre povertà solo per aggravarle, sia in ambito nazionale che in quello locale. Ma semmai sollecitare l'orgoglio e la rabbia, contro l'egoismo e certo affarismo fondato sulla prevaricazione. Se il disegno della Lega andrà in porto, le nostre regioni si svuoteranno molto più in fretta di come sta avvenendo già oggi.

Ah! A proposito: le regioni italiane sono state governate molto paggio dello Stato e si sono distinte per gli scandali che hanno portato in galera, tra l'altro, quello che era la punta di diamante della politica vicina alla Lega: Formigoni!

 

 

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