Sea watch 3, al popolo che non conosce la propria storia è semplice spacciare nani per giganti
Gianni Svaldi | 29 June 2019

Essere Stato Sovrano non è mica perseguitare quattro morti di fame della Sea watch 3 e chi li ha voluti salvare offrendo la propria libertà. A parte l'opera della Magistratura, l'azione del Governo è più una smargiassata.  Salvini e i suoi fans odiano il comandante Carola e i suoi passeggeri perché non hanno il coraggio, e la forza politica, di chiedere all'Ue regole sull'accoglienza e sulla ridistribuzione dei migranti. Un po' - è giusto un esempio - come il tipino mingherlino e pauroso che ha il vicino di casa arrogante e, non avendo il coraggio di affrontarlo di persona, gli fa dispettucci.

Bisogna andare indietro di 34 anni e cambiare isola - ma soprattutto cambiare uomini e politici - per assistere a un episodio di Sovranismo. E' una storia di fotogrammi, alcuni ancora in bianco e nero. Che inizia il 9 ottobre 1985 con il dirottamento, a opera di 4 terroristi palestinesi, della nave italiana da crociera Achille Lauro. Ma quelli che interessano a noi sono i flash di venerdì 11 ottobre: i carabinieri e i Vam dell'Aeronautica che, per ordine di Craxi, circondano l’aereo appena atterrato per prelevare i terroristi. Sessanta Navy Seal che circondano i carabinieri e i Vam, circondati a loro volta nuovamente da due battaglioni di carabinieri del generale Annicchiarico. Lo scontro diplomatico. Lo scontro a fuoco sfiorato. Sarebbe bastato poco e la storia e gli equilibri sarebbero cambiati. Craxi non cede, i nostri militari non cedono, cede l'allora uomo più potente del mondo, Reagan: i reati sono avvenuti a bordo di una nave italiana, i terroristi dovranno essere giudicati da un tribunale italiano. Punto. Episodio più unico che raro di Sovranismo italiano. Dopodiché solo compromessi, proclami sui social e saliva ingoiata. L'attuale governo non ama la storia perché ne teme il confronto.

Alla fine, solo a masse che non conoscono la propria storia si possono spacciare nani per giganti.

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