25 aprile, chi vuole cancellare la Storia lo fa perché la storia lo ha già giudicato
Gianni Svaldi | 24 April 2019

Domani, 25 aprile, Anniversario della Liberazione, qualcuno ci dirà che è una ricorrenza inutile e vecchia di comunisti. Un derby tra sinistra e destra. Noi tutti, soprattutto voi ragazzi, non crediamogli, ricordiamo le parole dei nostri nonni e di chi è morto per la libertà. Ricordiamo che chi vuole cancellare il giornalismo lo fa perché ha paura che qualcuno racconti la sua ignoranza strutturale. Chi vuole cancellare i giornali, le radio e le televisioni libere lo fa perché ha paura che voci si alzino sull'oceano della menzogna social, dove il pensiero critico muore e vince la massa. Chi vuole cancellare la scuola lo fa perché l'istruzione è il più grande nemico delle dittature. Chi vuole cancellare la dignità del lavoro lo fa perché nella dignità delle genti e nel diritto al salario vede un temibile avversario. Chi vuole cancellare la storia, soprattutto, lo fa perché la storia lo ha già giudicato. Ha giudicato chi, come lui, ma con un nome diverso, si è comportato nello stesso modo. Ha giudicato e condannato chi ha usato la propaganda senza contraddittorio per piegare le masse ai suoi voleri, per far diventare le proprie fobie per gli omosessuali, per le altre etnie, per le altre religioni, per le Libertà degli altri, una "Guerra santa" di tutti.

Ricordiamo che il 25 aprile è festa di giovani cuori contro i gerarchi, contro tutti i fascismi. Contro chi per un momento di distrazione della ragione umana è salito al potere. Contro chi sfrutta le nostre paure, nutre con la bugia il nostro ancestrale odio per il diverso per nascondere la propria inettitudine a governare un qualsiasi Paese libero.

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