Pucci La Marca è nella direzione di Legacoop Liguria
I tanti accenti delle Cooperative di Comunità
Pucci La Marca | 11 April 2019

“Manca Belluno? Io sono di Feltre! Anzi di Tomo!”. “Noi siamo in zona di confine: come dicono loro, più vicino ai Toschi che ai Liguri...”. “Anche da Canossa!”. “Che montanari siamo se non facciamo l'aperitivo tutti assieme la domenica? La nostra sì che è una Cooperativa di Comunità, non come a ...” “A ... il wi-fi funziona, non come a ...”

Forse ha scatenato tutte queste reazioni un commento a un post sulla mia provenienza: non da Genova, bensì da Savona. Alla Scuola delle Cooperative di Comunità a Succiso, sulla montagna reggiana, di recente sono stato molto attento al tema dell'identità. Perché mi ha accompagnato robetta del genere, commenti all'elenco dei luoghi di provenienza degli allievi, tutto autentico e letterale.

Il territorio su cui scherza tutta questa gente è forse solo nella testa ma c'è, esiste, è materia seria e meritevole di riflessioni e approfondimenti.  È lì che forse ho capito, altro che #oltreconfine, l'hashtag della Scuola: “Possiamo mettere nello statuto che non possano entrare quelli di Montegrosso Pian Latte?”, mi chiese un ragazzo di Mendatica alla prima riunione per la costituzione della loro Cooperativa di Comunità. Lo decide la Comunità se la Cooperativa è di Comunità o meno. È stata una ipotesi formulata, a mio avviso interessantissima.

Anche l'assenza di concorrenza può servire a definirla. Chi ci viene fin qui a fare quello che facciamo noi se non noi stessi che già ci siamo? Le Cooperative di Comunità esprimono la capacità di aggregazione più disparata. A Succiso sulla montagna reggiana, dove il nome nacque circa 10 anni fa, ne abbiamo discusso per due giorni, con i relatori, la professoressa Nicoletta Buratti, Massimo Albanese e Gianluigi Granero di @Me.Co., i rappresentanti delle Cooperative di Comunità Liguri Brigì e Terre del Magra, e tantissime persone interessate.

Commenti