Sudafrica, “Lady Liberty”: gli avvocati di strada che non chiedono la parcella
Tiziana Sforza | 2 May 2017

E’ un’organizzazione no profit itinerante che offre gratis servizi legali a donne povere e che vivono in zone remote del Paese. Violenza domestica, violenza sessuale, matrimoni forzati, cause di divorzio, diritto testamentario e accesso ai diritti civili: in 12 anni affrontati 1600 casi

CAPE TOWN – Si definisce una changemaker. A marzo di quest’anno è stata nominata ‘Women of Worth SA’ da L’Oreal Paris nell’ambito dell’Archbishop Desmond Tutu Leadership Program 2017. E’ stata premiata come “UN Women” (Comitato di Singapore) ed è stata semifinalista del ‘Project Inspire’ della Fondazione Master Card. Nel novembre 2016 ha partecipato alla Red Bull Amaphiko, una piattaforma che sostiene imprenditori sociali africani impegnati a sviluppare progetti con impatto positivo su ambiente e comunità in Sud Africa.

Samantha Ngcolomba è un avvocato ‘di strada’. Nel 2004 ha fondato Lady Liberty SA, organizzazione no profit che offre gratuitamente informazioni e servizi legali di base a donne in condizioni economiche e sociali svantaggiate e che vivono in zone remote del Sudafrica. Finora l’organizzazione ha supportato circa 1600 donne di età compresa tra i 16 e 59 anni, residenti nelle township delle regioni del Gauteng, Mpumalanga, Free State e Eastern Cape. Se le domandate cosa l’abbia spinta a sposare questa causa, non ha esitazioni: “In Sud Africa la legge è accessibile solo ai ricchi e questa è un’ingiustizia”. A questo si aggiunge una propensione naturale, maturata sin dall’infanzia, a ‘farsi carico’ degli altri: “Sono la prima di 3 figli e la prima di 9 nipoti dalla parte di mia madre. Questo mi ha dato un grande senso di responsabilità. Amo il mio prossimo. Potrà sembrare un cliché, ma penso che ognuno meriti il meglio che la vita possa offrire, senza dover soccombere per carenza di risorse di base”.

Violenza domestica, violenza sessuale, matrimoni forzati, discrasie fra consuetudine e diritto civile, cause di divorzio (processo, suddivisione delle risorse, mantenimento della ex moglie e dei figli), diritto testamentario e accesso ai diritti civili sono i temi su cui Lady Liberty dà supporto alle donne. I problemi derivano dall’ignoranza della legge, dei loro diritti e responsabilità. Spesso sono talmente tanto povere da non potersi permettere neppure il biglietto dei mezzi pubblici per andare dall’avvocato. Molte sono analfabete. Se migranti, richiedenti asilo o rifugiate provenienti da paesi non anglofoni, non capiscono l’inglese e dunque non riescono a comprendere manifesti, giornali, volantini che parlano dei loro diritti. Altra situazione tipica è la disoccupazione “che le rende finanziariamente dipendenti dal proprio partner e non possono lasciarlo, benché sia violento e le picchi” aggiunge Samantha. Ma non è tutto. “Le donne che assistiamo devono affrontare altre sfide, che, pur collegate alla legge, non sempre hanno natura legale. Penso ad esempio ai traumi psicologici, alla vulnerabilità che deriva da dipendenza da alcol e droghe. Traumi emotivi dovuti alla violenza e agli abusi subiti. Vincoli derivanti dalle cosiddette ‘pratiche culturali’ che le rendono succubi di figure maschili e degli anziani della loro comunità” spiega Samantha. A causa dell’inconsapevolezza dei propri diritti, moltissime donne perdono l’eredità, perdono i diritti che spettano loro in qualità di spose poiché non registrano i matrimoni contratti con rito non civile. Sempre per lo stesso motivo, in caso di divorzio rischiano di perdere la casa e l’affidamento dei figli. Una delle tante storie di successo di Lady Liberty riguarda proprio questo tema. “Tempo fa ci ha contattato una donna citata in giudizio dall’ex-marito per divorziare – racconta Samantha – Lui era dotato di maggiori risorse finanziarie e di conseguenza aveva un team di avvocati che lo sostenevano. Lei non aveva nessuno! Lui la minacciava di portarle via la casa e i figli. Le abbiamo spiegato i suoi diritti, le sue responsabilità, la procedura di divorzio, la distribuzione dei beni, i diritti dei bambini. La donna ci ha richiamato un paio di settimane più tardi per ringraziarci: grazie alle informazioni che le avevamo dato, pur non essendo rappresentata da nessun avvocato in tribunale, era stata in grado di lottare per i suoi diritti e non ha perso né i bambini né la casa. Ha raggiunto una ripartizione equa e amichevole dei beni perché sapeva quali erano i suoi diritti e responsabilità”. Il team di Lady Liberty viaggia per tutto l’anno in lungo e in largo per il Sud Africa, organizza o partecipa a eventi di informazione e sensibilizzazione. “Le mie giornate lavorative sono per lo più dedicate alla pianificazione dei road show nella comunità più disagiate, alla ricerca di partnership e alla promozione dei workshop ‘Women’s Right Wellness’ dedicati alle dipendenti di imprese private e amministrazioni. Quest’ultima attività è l’unica che venga retribuita agli avvocati che lavorano per Lady Liberty SA”, dice Samantha. Nonostante i riconoscimenti prestigiosi, non mancano le difficoltà. Lady Liberty si basa sulla passione di tre avvocati che lavorano su base volontaria. Per questo sono fondamentali le collaborazioni e le partnership con altre realtà complementari rispetto a Lady Liberty, ad esempio avvocati e studi legali che possano supportare le donne durante i processi, centri che offrano servizi a donne rifugiate o richiedenti asilo come ad esempio lo Scalabrini Centre di Cape Town, case di accoglienza e operatori che diano supporto psicologico e counseling. Lady Liberty punta sulle tecnologie digital&mobile per aumentare il numero di donne supportate e per diminuire la frequenza dei roadshow. L’associazione collabora con Vodacom (il principale operatore telefonico sud africano), con Facebook e con il Dipartimento di Giustizia e Sviluppo Costituzionale. “Stiamo implementando un’applicazione mobile che abbiamo ricevuto da Facebook – spiega Samantha – stiamo cercando di aumentare la portata delle nostre attività sfruttando la tecnologia. Questo ci consentirà di raggiungere le donne che non riusciamo a incontrare di persona. Per lo stesso motivo, stiamo organizzando un call centre legale rivolto alle donne, in modo da rispondere alle esigenze di una fetta sempre più ampia della popolazione femminile che ancora subisce soprusi a casa di ignoranza della legge e povertà”.

Per maggiori informazioni su Lady Liberty clicca qui
Sarà presto on line il sito www.ladyliberty.org.za
Twitter @LadyLibertySa

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